
È tempo di fare bilanci. Non solo quelli a contenuto economico ma anche di quelli politici. Parliamo di cultura. Le domande sono semplici. Cosa ha fatto l’assessore per la cultura per Livorno ? Quali iniziative ? Quale progetto culturale è in cantiere ? Quali sono le iniziative in programma ? . La risposta è altrettanto semplice. Poco. Pochissimo. Quasi nulla. Posto che il tempo in cui dare la colpa agli altri è finito da un pezzo, da cittadini prima ancora che da esponenti del PD ci chiediamo cosa abbia fatto l’assessore in tutto questo tempo, a cosa ha lavorato, a cosa sta lavorando . Livorno non ha un progetto culturale per il futuro, non ci sono iniziative in cantiere di un certo rilievo, non si sa che cosa succederà e che futuro culturale avrà. Anche le iniziative relative all’arte hanno natura episodica e servono più a dare visibilità al l’assessore che alla città. L’unica iniziativa degna di nota è stato il festival dell’umorismo ma si tratta di una iniziativa non partorita dal comune e dall’ineffabile assessore ma nata e gestita da altri. Quindi il risultato, tirata la somma è zero.
Parliamo di turismo. Anche in questo caso non vi è alcun progetto, alcuna prospettiva e l’elenco delle cose fatte è pari a zero. Può dirci l’assessore cosa ha fatto, cosa vuole fare, cosa ha in serbo a parte il suo trasferimento in città? E poi perché si era dimesso e poi ha ritirato le dimissioni? In questo periodo di dimissioni congelate, al di là delle opportunità perse dalla città su cui sarebbe necessario aprire un confronto, ha percepito rimborsi?
Livorno ha bisogno di fatti, di progetti praticabili e concreti. Di tutto questo non vi è traccia e i programmi a cinque stelle sono rimasti lettera morta. Ma d’altra parte i cinque stelle ai voltafaccia e ai dietrofront sono abituati.
Segreteria Comunale PD Livorno